quarta-feira, 29 de fevereiro de 2012

Sonetti lussuriosi, di Pietro Aretino

--------------
---------
----------------

Miri ciascuno a cui, chiavando, duole
l'esser sturbato da sì dolce impresa,
costui ch'a simil termin non pesa
portarla via fottendo ovunque vuole.


E senza gir cercando ne le scole,
per saper verbigratia a la distesa
far ben quel fatto, impari senza spesa
qua, che fotter potrò chiunque ama e cole.


Vedete come ei l'ha su con le braccia
sospesa con le gambe alte ai suoi fianchi,
e par che per dolcezza si disfaccia.


Ne' gia si turbin, benchè siano stanchi:
anzi tal giuoco par ch'ad ambi piaccia,
sì che bramin fottendo venir manchi.


E pur stan dritti e franchi,
ansando stretti a tal piacere intenti,
e fin ch'ei durerà saran contenti.

--------
------
--------------
--------------
---------------
----------------
---------------------

segunda-feira, 27 de fevereiro de 2012

Sonetti lussuriosi, di Pietro Aretino

--------------
----------
---------------
Non tirar, fottutello di Cupido,
la cariola; fermati bismulo;
ch'io vo' fotter in potta e non in culo
costei, che mi togl'il cazzo e me ne rido.

E nelle braccia le gambe mi fido,
e si disconcio sto (e non t'adulo)
che si morrebbe a starci un'ora un mulo
che fottendo a disaggio, mi disfaccio.

E se voi, Beatrice, stentar faccio,
perdonar mi dovete, perch'io mostro
che fottendo a disaggio, mi disfaccio.

E se non ch'io mi specchio nel cul vostro,
stando sospeso l'uno e l'altro braccio,
mai non si finirebbe il fatto nostro.

O cul di latte e d'ostro!
Se non ch'io son per mirarti di vena,
non mi starebbe il cazzo ritto appena.
------------
----------
-------------
----------------
---------------
--------------
------------

terça-feira, 21 de fevereiro de 2012

Sonetti lussuriosi, di Pietro Aretino

-----------
----------
--------------
Dammi la lingua, appunta i piedi al muro;
stringi le coscie, e tienim stretto, stretto;
lasciat'ire a riverso in sul letto
che d'altro che di fotter non mi curo.

Ai! Traditore! Quant'hai il cazzon duro!
O! come? su la potta ci confetto!
Un dì, tormelo in culo ti prometto,
e di farlo uscir netto t'assicuro.

- Io vi ringrazio cara Lorenzina,
mi sforzerò servirvi; ma spingete,
spingete come fa la Ciabattina.

o farò adesso, e voi quando farete?
- Adesso! dammi tutta la linguina.
Ch'io muojo. - Et io, e voi cagion ne sete;

adunque voi compirete?
- Adesso, adesso faccio, Signor mio;
--------------Adesso ho fatto. Et io; ohimè! o Dio!
----------
---------------
------------
-----------------
-----------------
-------------------
------------

segunda-feira, 20 de fevereiro de 2012

Sonetti lussuriosi, di Pietro Aretino

-------------
--------------
-------------
Marte, maledettissimo poltrone!
Così sotto una donna non si reca,
e non si fotte Venere alla cieca,
con assai furia e poca discrezione.

- Io non son Marte, io son Hercol Rangone,
e fotto qui che sete Angela Greca;
e se ci fosse qui la mia ribeca,
vi sonerei fottendo una canzone.

E voi, Signora, mia dolce consorte,
su la potta ballar faresti il cazzo,
menando il culo in su, spingendo forte.

- Signor sì, che con voi, fottendo, sguazzo,
ma temo Amor che non mi dia la morte,
colle vostr'armi, essendo putto e pazzo.

- Cupido è mio ragazzo
e vostro figlio, e guarda l'arme mia
-------------per sacrarle alla dea Poltroneria.
------------
------------------
------------------
-------------------
--
-------------------

sábado, 18 de fevereiro de 2012

Sonetti lussuriosi, di Pietro Aretino

----------------
--------------------
--------------------
Apri le coscie, acciò ch'io vegga bene
il tuo bel culo e la tua potta in viso;
culo da far mutar un cazzo d'aviso!
Potta che i cuori stilli per le vene.

Mentre ch'io vi vagheggio egli mi viene
capriccio di pasciarvi a l'improviso,
e mi par esser più bel che Narciso
nel specchio ch'il mio cazzo allegro tiene.

- Ai ribalda, ai ribaldo in terra e in letto!
Io ti veggio, puttana! e t'apparecchia,
ch'io ti rompa doi costole del petto.

- Io te n'incaco, franciosata, vecchia,
che per questo piacere arciperfetto
intrarei in un pozzo sanza secchia.

E non si trova pecchia
ghiotta dei fiori, com'io d'un nobil cazzo,
---------e no 'l provo ancho, e per mirarlo sguazzo.
------------------------
--------------------------
---------------------------
------------------------------------
---------------------------------------
------------------------------------

domingo, 12 de fevereiro de 2012

Sonetti lussuriosi, di Pietro Aretino

-----------------
-------------------
----------------------
Io 'l voglio in cul. - Tu mi perdonerai,
o Donna, non voglio far questo peccato,
perché questo è un cibo da prelato,
ch'ha perduto il gusto sempre mai.

- Deh! mettetel' qui! - Non farò! - Sì, farai.
Perché? non s'usa più da l'altro lato,
Id est in potta? - Sìm, ma egli è più grato
il cazzo dietro che dinanzi assai.

- Da voi io vo lasciarmi consigliare
il cazzo è suo, e se 'l vi piace tanto,
com'a cazzo gli avete a comandare.

- Io l'accetto, ben mio: spingel' da canto
più su, più giù, e va senza sputare.
O cazzo buon compagno, o cazzo santo!

- Toglietel' tutto quanto.
- Io l'ho tolto entro più che volentiere,
-------------ma ci vorrei stare un anno a sedere!
---------------
-----------------
------------------
------------
------------------------

sábado, 11 de fevereiro de 2012

Sonetti lussuriosi, di Petro Aretino

-----------------
-----------------
-----------------
Tu m'hai il cazzo in la potta, e il cul mi vedi
e io veggio il tuo cul com'egli è fatto,
ma tu potresti dir ch'io sono un matto,
perch'io tengo le mani ove stanno i piedi.

- Ma s'a codesto modo fotter credi,
sei una bestia, e non ti verrà fatto;
perch'asssai meglio del fotter m'adatto,
quando col petto sul mio petto siedi.

- Io vi vo' fotter per lettera, Comare,
e voglio farvi al cul tante mamine
co le dita, col cazzo, e col menare,

e sentirete un piacer senza fine.
E so ben ch'è più dolce ch'il grattare
da Dee, da Duchesse e da Regine;

e mi direte al fine
ch'io sono un valent'uomo in tal mestiero...
-----------------Ma d'aver poco cazzo mi dispero.
-----------------------
------------------------
---------------------
--------------------------
-----------------------------
------------------------------

segunda-feira, 6 de fevereiro de 2012

Sonetti Lussuriosi, di Pietro Aretino (1492-1556)

-------------
---------------
---------------
E saria pur una coglioneria
sendo in voglia mia fottervi adesso,
avervi col cazzo nella potta messo,
del cul non mi facendo carestia.

Finisca in me la mia genealogia!
Ch'io vo' fottervi dietro, spesso, spesso,
poiché gli è più differente il tondo dal fesso
che l'acquata dalla malvasia.

- Fottimi e fa di me ciò che tu vuoi,
in potta, in cul, ch'io me ne curo poco
dove che tu ci facci i fatti tuoi.

Ch'io per me nella potta, in culo ho il foco,
e quanti cazzi han muli, asini e buoi
non scemeriano nella mia foia in poco.

Poi saresti in dapoco
a farmelo all'antica tra le cosse,
´-----------ch'anch'io dietro il faria, se uomo fosse.
--------------------
-------------------
----------------------
------------------
---------------------

quarta-feira, 1 de fevereiro de 2012

Sonetti lussuriosi, di Pietro Aretino

--------------
-------------
-------------

O'l metterete voi, ditel di grazia,
dietro o dinnanzi? io lo vorrei sapere.
Perchè farotti io forse dispiacere
se ne’l cul me lo caccio per disgrazia?

Madonna no, perchè la potta sazia
il cazzo sì, ch'ei v'ha poco piacere;
ma quel ch'io faccio, il fo per non parere
un frate Mariano, verbigrazia

Ma poi che 'l cazzo in cul tutto volete,
come voglion i grandi, io son contento
che voi fate del mi ciò che volete.

E pigliatel’ con man, mettetel’ drento,
che tanto utile al corpo il troverete,
quanto ch'agli amalati l'argomento.

--------------Ed io tal gaudio sento
a sentir il mio cazzo in mano a voi,
ch'io morirò, se ci fottiam fra noi.

-------------------

---------------------

-------------------

-------------------

-----------------------