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Tu pur a gambe in collo in cul me l'hai
ficcato questo cazzo: urta, fracassa!
del letto mi ritruovo in su la cassa.
Oh, che piacer è questo che me dai!
Ritornami sul letto, che mi fai
crepar qui sotto con la testa bassa.
Dolor de' figli, merda questo passa.
Amor crudel, a che redutto me hai!
Che pensi tu di far? - Quel che ti piace.
Dammi la lingua un poco, anima mia:
assai dimanda chi ben serv'e tace.
La potta alquanto di piacer vorria,
se non tra lei e il cul non fia mai pace.
Spinge, compar, chè 'l cazzo sen va via!
Certo morta saria,
se stava un poco più aver ristoro
da te, mio ben, mio cor e mio tesoro.
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domingo, 4 de março de 2012
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