quarta-feira, 29 de fevereiro de 2012

Sonetti lussuriosi, di Pietro Aretino

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Miri ciascuno a cui, chiavando, duole
l'esser sturbato da sì dolce impresa,
costui ch'a simil termin non pesa
portarla via fottendo ovunque vuole.


E senza gir cercando ne le scole,
per saper verbigratia a la distesa
far ben quel fatto, impari senza spesa
qua, che fotter potrò chiunque ama e cole.


Vedete come ei l'ha su con le braccia
sospesa con le gambe alte ai suoi fianchi,
e par che per dolcezza si disfaccia.


Ne' gia si turbin, benchè siano stanchi:
anzi tal giuoco par ch'ad ambi piaccia,
sì che bramin fottendo venir manchi.


E pur stan dritti e franchi,
ansando stretti a tal piacere intenti,
e fin ch'ei durerà saran contenti.

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